Il market timing è con ogni probabilità l’approccio di investimento più sexy che ci sia, oltre che la strategia che offre i profitti potenziali più elevati. Il tutto “semplicemente” cronometrando il mercato.
“Compra basso e vendi alto” è il mantra numero uno, due e tre che chiunque si avvinci ai mercati finanziari dovrebbe ripetersi cento volte al giorno.
L’idea di fondo della strategia del market timing è proprio quella di acquistare nei pressi dei minimi e vendere vicino ai massimi.
Presentato così, il market timing sembrerebbe somigliare molto al mitico Sacro Graal degli investimenti, però…
Le 3 strategie più comuni degli investitori di lungo periodo
Gli investitori di lungo periodo si dividono in tre categorie, esattamente quante sono le più comuni strategie di investimento.
- Una botta e via.
- DCA (dollar cost averaging).
- Mix dei primi due approcci.
Una botta e via
L’approccio che ho simpaticamente (spero) definito “una botta e via” è quello messo in atto da coloro che entrano a mercato in un colpo solo con tutto il capitale a disposizione.
Hai ricevuto un’eredità? Hai vinto alla lotteria? Hai venduto un casa?
Con i soldi così ottenuti decidi di comprare delle azioni o degli ETF e di dimenticartene. Dopo 10/20/30 accedi di nuovo nel tuo account e ti accorgi che quei titoli comprati molto tempo prima hanno fatto crescere il tuo capitale di parecchio.
L’ammontare di quel parecchio dipenderà dagli anni che avrai fatto trascorrere e dalle scelte che avevi fatto all’atto degli acquisti. Se avevi comprato una singola azione potrebbe esserti andata benissimo o malissimo, se avevi preso un ETF Indice a basso costo e ben diversificato ti sarà andata sicuramente bene perché, senza fare niente, sarai stato in grado di replicare l’andamento del mercato.
Dollar Cost Averaging – quando il buying timing viene prima del market timing

Con la strategia del dollar cost averaging (DCA), ovvero portando avanti un piano di accumulo, il tuo obiettivo è quello di comprare tante quote di azioni o ETF quante te ne puoi permettere con la somma che hai deciso di utilizzare mensilmente, trimestralmente o di un qualsiasi lasso temporale che hai deciso di applicare per i tuoi acquisti ricorrenti.
Se hai deciso di investire 500 euro al mese su X titoli, non farai altro che ripetere questa operazione mese dopo mese sempre nello stesso giorno.
Hai iniziato il tuo PAC il 12 aprile? Bene, il 12 di ogni mese investirai i tuoi 500 euro. Questo a prescindere da come stiano andando i mercati, ovvero senza preoccuparti di osservare i grafici o di dare ascolto ai guru della finanza sempre più numerosi, fantasiosi e in grado di mandarti in confusione.
Approccio ibrido, ovvero “in medio stat virtus”
Il terzo dei tre approcci più comuni utilizzati dagli investitori di lungo periodo non ha un nome specifico ma non è altro che un mix dei primi due.
Chi applica questa strategia non fa altro che impostare un piano di accumulo regolare e aggiungerci degli acquisti extra in determinate condizioni di mercato.
In questo approccio vediamo la presenza del market timing, anche se in dosi e modalità predeterminate e, per così dire, poco invasive.
Ipotizziamo che questo investitore ibrido abbia deciso di investire i 500 euro al mese di prima ma che il suo piano di investimento preveda l’acquisto extra dei titoli in portafoglio quando questi subiscono un calo del X%.
Il cuore della strategia è costituita dal PAC, ma se i mercati di riferimento che ha preso come benchmark hanno subito un calo importante (ad esempio 15%) ecco che il nostro investitore ibrido investe ulteriori soldi proprio per sfruttare la correzione e comprare ulteriori quote delle sue azioni o ETF a prezzi più vantaggiosi.
In questo approccio puoi ammirare tutti gli aspetti positivi del market timing. Come però avrai già intuito dal titolo di questo articolo, ce ne sono anche di meno positivi…
Market timing – come tentare il colpaccio e perdere soldi
Come detto, il mantra di chi utilizza il market timing come strategia di investimento impone di comprare basso e vendere alto.
L’investitore ibrido che abbiamo incontrato nel paragrafo precedente riesce a comprare a prezzi relativamente bassi ma non vende – se non dopo molti anni, soprattutto se ha deciso di investire in ETF Indice. In sostanza, sfrutta i cali del mercato per accumulare più quote a prezzi vantaggiosi ma non consolida i profitti quando i mercati salgono molto.
L’idea di chi applica fedelmente il market timing, invece, è quella sì di sfruttare le correzioni per comprare a buon mercato, ma anche di vendere e consolidare i profitti dopo dei rialzi importanti.
E qui casca l’asino…
Perché? Be’, perché nessuno ha la sfera di cristallo all’interno della quale vedere se quello attuale è il minimo relativo o il massimo relativo del mercato.
Vedo, prevedo e stra…perdo
Alcuni dei guru ai quali ho accennato prima, da diversi anni avevano incominciato ad avvisare chi li stava a sentire rispetto all’imminente crollo dei mercati.
Siccome i mercati crescevano da molti anni con ottime percentuali, questi guru si dicevano: “Non può continuare a salire, è arrivato troppo in alto. Deve scendere!” Gli va dato atto di essere stati molto determinati, hanno ripetuto per anni che il mercato sarebbe sceso fino a quando – lo scorso marzo – il crollo c’è stato per davvero.
“Ve l’avevo detto!” Sì, alcuni hanno avuto la faccia tosta di dire anche questo dopo il crollo dovuto alla pandemia. Se dici ogni giorno per anni che i mercati crolleranno, di certo arriverà il giorno nel quale avrai ragione … peccato che chi ti aveva dato retta tre anni fa abbia lasciato per strada un sacco di soldi sotto forma di mancati profitti!
Il market timing e le evidenze scientifiche
Riuscire a comprare basso e vendere alto sarebbe meraviglioso. Avessimo delle doti divinatorie il market timing ci renderebbe tutti quanti ricchi in relativamente poco tempo. Peccato che tali doti non appartengano alle già immense capacità umane.
Il risultato di tale mancanza, unito al voler per forza applicare il market timing, si traduce in corpose perdite di denaro faticosamente risparmiato.
Nel 99% dei casi, compra basso e vendi alto diventa vendi basso e compra alto. Ci sono una tonnellata di studi che dimostrano in maniera incontrovertibile questa triste verità.

La tabella in alto riassume uno studio sul market timing condotto da Merrill Lynch. Mostra la crescita di 1.000 dollari investiti nel 1990, nel 2000 e nel 2010 nello S&P500 con un approccio buy and hold (prima riga), e che cosa sarebbe successo a quegli stessi 1.000 dollari uscendo dal mercato “sbagliando” il market timing, ovvero perdendosi i migliori 10 mesi (seconda riga) o addirittura i 20 migliori mesi (terza riga).
I numeri sono talmente evidenti che non c’è nulla da aggiungere.
Ok, prevedevo la tua obiezione: chi ti dice che adottando la strategia del market timing mi sarei perso 10 o addirittura 20 dei mesi più performanti del mercato? Ovviamente nessuno, però guarda la tabella in basso.

I dati di questa tabella sono aggiornati alla metà del 2018 (più recentemnte non è andata meglio) e mostrano come gli investitori professionali abbiano sotto-performato i relativi benchmark approssimativamente nel 95% dei casi! Pensi davvero di essere molto più bravo dei professionisti della finanza che hanno alle loro dipendenze i migliori analisti, i più brillanti matematici, statistici e programmatori in circolazione? Se è così, complimenti!!!
Se non dovesse essere così, questi numeri evidenziano come il market timing sia un’idea meravigliosa ma anche molto, molto pericolosa.
La natura umana ci conduce al market timing
Verissimo. La natura umana ci porta ad avvicinarci al market timing e a provarci. L’ho detto all’inizio dell’articolo che questo approccio è molto sexy. L’idea di battere il mercato ha un fascino irresistibile per almeno due motivi.
- Promessa di guadagni molto elevati.
- Possibilità di atteggiarci a grandi esperti di finanza.
Tanti soldi, molti di più di quanti ne può guadagnare chi si affida a un ETF Indice per replicare il mercato, e gli sguardi/attestati di ammirazione sono considerate due eccellenti ragioni dalla nostra natura umana per andare contro le evidenze scientifiche.
A volte è davvero arduo far prevalere la ragione sull’istinto e le emozioni. Probabilmente non è mai esistito (e mai esisterà) un investitore che non abbia tentato almeno una volta di cronometrare il mercato alla ricerca del colpaccio. È capitato anche a me…
Il suggerimento con il quale voglio lasciarti è questo: se proprio non riesci a reprimere l’istinto di provare ad ottenere dei profitti importanti attraverso il market timing, almeno fallo con una piccola parte dei tuoi soldi.
Non ho niente in contrario se decidi di dedicare il 5% del tuo portafoglio a questo scopo – se hai una tolleranza al rischio particolarmente elevata, anche il 10% – ma, mi raccomando, non di più. I tuoi risparmi ti ringrazieranno, credimi!
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