Come ribilanciare il proprio portafoglio investimenti

Ribilanciare il proprio portafoglio investimenti è l’unico modo per mantenere l’asset allocation che avevi stabilito come corretta per la tua situazione e le tue esigenze, o anche per modificarla coerentemente con i tuoi obiettivi finanziari.

In buona sostanza, si tratta riportare le percentuali di azioni, ETF, obbligazioni, REITs, materie prime o di qualsiasi altra classe di attività presente nel tuo portafoglio ai valori che avevi stabilito come ottimali per te.

Perché devi ribilanciare il tuo portafoglio?

Come probabilmente sai già, un elemento importantissimo per avere successo negli investimenti è la diversificazione. Al netto delle millemila opinioni che puoi trovare sull’argomento, una buona diversificazione fa sempre bene.

Ciò premesso, ribilanciare il tuo portafoglio ti consente proprio di mantenere una corretta diversificazione – corretta per te, ovviamente. Infatti, non siamo tutti uguali, non abbiamo tutti la stessa propensione al rischio e neanche gli stessi, medesimi obiettivi.

Se hai deciso di avere un 60% di azioni e un 40% di obbligazioni, ma le azioni sono salite un bel po’, la tua diversificazione non sarà più quella preventivata ma, magari, 70-30 o addirittura 80-20.

Per tornare al “tuo” 60-40 dovrai riequilibrare il tuo portafoglio.

Stessa cosa può essere necessaria anche all’interno della stessa asset class. Se per ipotesi in quel tuo 60% di azioni avevi stabilito di averne un 20% del settore tecnologico e il restante 40% appartenenti ad altri settori, in caso di forte rialzo dei titoli tecnologici, ti ritroveresti troppo sbilanciato verso questo specifico settore.

Ancora una volta, per tornare alla “tua” allocazione devi necessariamente ribilanciare il tuo portafoglio.

Come ribilanciare il proprio portafoglio investimenti

Dopo aver visto perché bisogna ribilanciare il proprio portafoglio investimenti, è giunto il momento di capire come farlo.

Il processo da seguire è costituito da tre step:

  1. rivedi la tua asset allocation;
  2. determina la situazione attuale del tuo portafoglio;
  3. acquista e vendi asset per ribilanciare il tuo portafoglio.

Vediamo insieme uno per uno questi tre passaggi.

Rivedi la tua asset allocation

La tua asset allocation è tua e soltanto tua. Ciò significa che non devi copiare quella di altre persone, fossero anche più esperte di te e meritevoli di stima infinita.

La tua asset allocation è soltanto tua perché risponde alle tue esigenze particolari.

Fatta questa importantissima premessa, un questa prima fase devi rivedere la tua asset allocation ideale.

Che cosa intendo dire? Che devi riconsiderare l’allocazione che avevi deciso di avere nel tuo portafoglio e capire – dati alla mano – se sia ancora la migliore o se non sia il caso di apportare qualche modifica.

Ti faccio un semplice esempio. Avevi stabilito di avere il 60% di azioni, il 30% di obbligazioni governative e il 10% di REITs. Ovviamente lo avevi stabilito per qualche motivo, non certo a casaccio.

Dopo X anni, ritieni ancora quella asset allocation ideale per te? Magari sono cambiate alcune cose importanti nella tua vita. Il tuo orizzonte temporale potrebbe essere variato, le tue disponibilità economiche da destinare agli investimenti anche. Naturalmente, potrebbero essere cambiate alcune condizioni di mercato.

Insomma, sei sicuro di voler mantenere quel 60 azioni, 30 obbligazioni e 10 REITs? Se sì bene, se no devi stabilire delle nuove percentuali, oppure aggiungere o togliere delle classi di attività. Ritieni di voler includere un 5% in oro riducendo la parte obbligazionaria? Be, devi ribilanciare il tuo portafoglio in modo da ottenere ciò!

Determina la situazione attuale del tuo portafoglio

Stabilita la tua asset allocation ideale, devi confrontarla con la situazione attuale del tuo portafoglio.

Tornado all’esempio fatto in precedenza, se devi avere il 60% in azioni, il 25% in obbligazioni, 10% in REITs e il 5% in oro; devi confrontare questa asset allocation con quella effettiva del tuo portafoglio.

Se eri partito con 60% azioni, 30% obbligazioni e 10% REITs, adesso – per effetto dei movimenti dei mercati – potresti ritrovarti con un 70% azioni, 20% obbligazioni e 10% REITs.

Che vuol dire ciò? Che sei troppo esposto in azioni, poco in obbligazioni e bene in REITs, ma che devi anche includere un 5% di oro.

Acquista e vendi asset per ribilanciare il tuo portafoglio

Nei primi due step hai stabilito quale deve essere al tua asset allocation ideale ed hai verificato qual è quella reale del tuo portafoglio in questo momento.

Determinato che le due asset allocation sono diverse, ti ritrovi di fronte alla necessità di ribilanciare il tuo portafoglio investimenti.

Come farlo? Acquistando o vendendo titoli in modo da portare l’allocazione del tuo portafoglio a quella ideale per te e le tue esigenze.

Ritornando per l’ultima volta (forse) la nostro esempio, ti trovi nella seguente situazione:

  • Asset allocation ideale (per te): 60% azioni, 25% obbligazioni, 10% REITs e 5% oro.
  • Asset allocation attuale: 70% azioni, 20% obbligazioni; 10% REITs.

In questa situazione che cosa dovresti fare?

Be’, hai troppe azioni, poche obbligazioni e zero oro.

Ne consegue che devi vendere il surplus azionario per compare una quantità di obbligazioni e oro tale da soddisfare la tua asset allocation ideale.

Nello specifico, dovresti vendere un 10% di azioni e impiegare quei soldi per acquistare un 5% di obbligazioni e il 5% di oro.

Quando ribilanci il tuo portafoglio devi considerare anche le tasse

Attenzione! Fino a questo momento abbiamo ragionato come se non esistessero le tasse. Come sai, in Italia l’aliquota che gli investitori devono pagare al fisco per il profitto generato dai propri investimenti è apri al 26%.

Tale percentuale varia da Paese a Paese e ce ne sono alcuni dove l’imposta sul capital gain è zero. Siccome noi risiediamo in Italia, non possiamo fare finta che quel 26% di tasse non esista.

Nell’esempio precedente, nell’ottica di ribilanciare il tuo portafoglio investimenti, avresti venduto un 10% di azioni per comprare obbligazioni e oro. A meno di non voler diventare un evasore fiscale, su quella vendita avresti dovuto pagarci il 26%, perché se la componente azionaria del tuo portafoglio era passata dal 60 al 70% viene da sé che avevi ottenuto un guadagno.

In altri termini, ti sto dicendo che vendere dei titoli per ribilanciare il tuo portafoglio investimenti non è sempre fiscalmente efficiente.

Come puoi ovviare a questo problema?

Non vendendo!

Se ne hai le possibilità, la cosa ideala sarebbe quella di ribilanciare il tuo portafoglio acquistando – con nuovi capitali – le asset class che ti occorrono per arrivare alla tua allocazione ideale.

Se il tuo portafoglio ha un valore complessivo importante, potrebbe essere troppo oneroso procedere al ribilanciamento senza vendere, in tal caso dovrai rassegnarti a pagare le tasse.

Conclusione

Ribilanciare il proprio portafoglio investimenti è necessario per mantenere nel tempo una corretta asset allocation, ovvero una allocazione coerente con la propria situazione finanziaria e con i propri obiettivi.

Abbiamo visto come farlo non sia complicatissimo ma non ancora ogni quanto tempo andrebbe fatto. Se non ci sono esigenze particolari, direi che una volta all’anno va più che bene – anche perché, come abbiamo detto, il riequilibrio del portafoglio può comportare dei costi dovuti alle tasse, per tanto non è il caso di farlo troppo spesso.

Un’altra cosa che ancora non ti ho detto è anche la più evidente: più il tuo portafoglio è complicato e più difficile sarà il suo ribilanciamento periodico.

Mantenersi semplici, sfruttando per esempio gli ETF Indice o strumenti come i Vanguard LifeStrategy, è consigliabile anche per questo. Il mio consiglio finale è proprio questo: non complicarti inutilmente la vita alla ricerca di chissà quale profitto mirabolante.

Investi con saggezza e costanza, e goditi la vita mentre l’intesse composto lavora per te.

Le cose astruse e complicate lasciale ai guru. Noi puntiamo al FIRE, e non a fare i fenomeni sui social!


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