Che cos’è il rapporto P/E (Prezzo/Utili) e perché devi conoscerlo

Il rapporto P/E (Price/Earning – prezzo/utili in italiano) è uno dei parametri più utilizzati dagli investitori per scegliere le azioni o gli indici più convenienti.

In breve, il rapporto prezzo/utili ti dice se una singola azione o un indice sono o non sono a buon mercato rispetto ai possibili rendimenti futuri.

Siccome comprare a buon mercato è sempre stata un’ottima cosa, gli investitori provano a farlo guardando anche al rapporto P/E.

Come si calcola il rapporto P/E

Come avrai già intuito, il rapporto P/E mette in relazione il prezzo della dell’azione o dell’indice (acquistabile ad esempio tramite un ETF) e i guadagni prodotti dall’azienda (o dalle aziende nel caso dell’indice) per ogni singola azione.

Non è altro che una divisione: Price diviso Earning!

Dove il Price (prezzo) è la quotazione attuale del titolo e l’Earning è l’utile per azione.

L’utile per azione si ottiene dividendo il reddito netto totale dell’azienda per il numero di azioni emesse.

Se l’azienda XYZ ha un reddito netto annuo di 2 miliardi ed ha in tutto 500 milioni di azioni, l’utile per azione sarà di 4 euro (2miliardi / 500milioni).

Se le azioni di XYZ al momento valgono 60 euro l’una, il suo rapporto P/E sarà pari a 15 (60 / 4).

Come sfruttare il rapporto prezzo/utili

il rapporto P/E buy comprare

Adesso che sai come calcolare il rapporto P/E, molto probabilmente vorrai anche sapere che cosa te ne devi fare, giusto?

Te lo dico subito. Prima, però, devo anche informarti che in realtà ci sono molte varianti del rapporto prezzo/utili.

Per esempio ci sono degli investitori che preferiscono dividere P per il guadagno stimato dei prossimi 12 mesi piuttosto che per il guadagno dell’ultimo anno. Altri inseriscono altri parametri ancora, nel tentativo di raffinare sempre di più il calcolo.

In tutta onestà, a me non piace complicarmi la vita e non ho alcuna intenzione di complicarla a te, per cui lasciamo da parte tutte queste varianti e concentriamoci sul nocciolo della questione.

A parità di condizioni, dovresti acquistare singole azioni o titoli con basso P/E.

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Perché acquistare titoli con basso rapporto P/E

In buona sostanza, il rapporto P/E ti dice quanto vale un’azione in base ai profitti che ottiene la società che l’ha emessa.

Nel mercato immobiliare si dice – e a ragione – che l’affare lo fai quando compri e non quando rivendi. Ecco, il rapporto prezzo/utili ti aiuta a comprare bene nei mercati finanziari.

Un P/E basso indica che l’azione di quella determinata azienda costa poco rispetto alle potenzialità in termini di guadagni dell’azienda stessa.

Al contrario, un P/E molto elevato, ti dice che le azioni di quella società sono scambiate a un prezzo troppo alto, ovvero che sovrastimante rispetto alle performance reali dell’azienda.

Quando le azioni sono sopravvalutate, che cosa potrebbe capitare in futuro?

Esatto, che scendano!

Ecco perché quando il rapporto P/E è elevato bisogna usare la massima cautela.

Il rapporto P/E dello S&P 500

Come ti ho già detto, il rapporto P/E lo puoi calcolare sia sulla singola azione, sia su un indice.

L’indice di borsa più importante del mondo è senza ombra di dubbio lo Standard and Poor’s 500.

Com’è messo l’indice che contiene le cinquecento aziende con la maggiore capitalizzazione quotate negli Stati Uniti quanto a rapporto price/earning?

il rapporto P/E dello S&P 500

Il grafico – la cui fonte è www.multpl.com – mostra il rapporto P/E medio dell’indice S&P 500 nel corso degli anni.

Osservandolo, emerge un fatto molto interessante, ossia che non basta tenere conto del P/E per “anticipare” i crolli della borsa.

La cosa non stupisce, perché in caso contrario saremmo tutti miliardari…

Come vedi, nel 2010 il rapporto P/E era più che buono, peccato che l’anno prima il mercato si fosse schiantato a seguito della crisi dei titoli subprime!

E allora, il rapporto P/E non serve a niente?

Certo che no, è un parametro molto utile ma non va utilizzato come se fosse una specie di bacchetta magica.

Che cos’è il rapporto P/E e perché devi conoscerlo

Sebbene non sia un indicatore che ti porta automaticamente a diventare ricco, il rapporto P/E è un parametro che devi conoscere se vuoi diventare un investitore consapevole.

Ovvio, se bastasse comprare tutti i titoli con P/E basso, senza fare ulteriori valutazioni, l’ultimo fesso della Terra diventerebbe miliardario nel giro di qualche anno. Investire è un pochino più complicato.

Insomma, lo devi considerare un po’ come un indicatore nel trading. Gli indicatori possono essere molto utili se utilizzati con saggezza, ma sanno essere tremendamente deleteri se usati come segnali di ingresso o uscita dal mercato senza neanche guardare il prezzo.

Avevo promesso di non volerti complicare la vita, però c’è una variante del rapporto P/E della quale ti voglio parlare perché è davvero molto importante.

Il rapporto Shiller P/E

il rapporto P/E Robert Shiller

Il rapporto Shiller P/E prende il nome dal suo “inventore”, il premio Nobel per l’economia Robert Shiller (autore dell’ottimo “Euforia irrazionale. Alti e bassi di borsa“).

Detto anche CAPE ratio (Cyclically Adjusted Price Earning Ratio) – che sta per rapporto P/E aggiustato (adeguato) per il ciclo di mercato -, lo Shiller P/E è salito agli onori delle cronache durante la bolla dei titoli tecnologici di inizio millennio.

Grazie a questa metrica da lui stesso sviluppata, infatti, Robert Shiller fu in grado di “predire” la bolla delle dot com. (Ovviamente nessuno gli diede retta, però da allora in poi andare a guardare l’andamento del CAPE è diventata un’abitudine).

Al contrario del normale rapporto P/E, il rapporto Shiller P/E divide il prezzo attuale delle azioni per la media aggiustata per l’inflazione degli ultimi dieci anni di guadagni.

Ciò aiuta a evitare situazioni in cui il rapporto P/E appare molto alto durante le recessioni, o basso durante i periodi di picco dei guadagni. È un indicatore più affidabile perché confronta il prezzo corrente con un campione di utili a più lungo termine nel corso di un ciclo economico.

Insomma, per fare una valutazione del mercato a più ampio respiro, il CAPE risulta essere più efficace rispetto al semplice rapporto prezzo/utili.

Dal grafico in basso, puoi vedere che al momento, il rapporto Shiller indica un mercato sopravvalutato, ciò vuol dire che la valutazione delle azioni è alta, quindi prudenza.

il rapporto P/E Shiller CAPE

Conclusione

Se vuoi investire nel mercato azionario – sia acquistando i singoli titoli che gli indici – faresti bene a tenere in considerazione il rapporto P/E o la sua versione adeguata al ciclo.

Un buon investitore, però, deve anche sapere che non esistono parametri di valutazioni perfetti.

Ogni mercato ha delle caratteristiche tutte sue, per tanto un paramento che va bene nell’azionario non per questo deve andare bene per un altro mercato, come ad esempio quello dei cambi valutari.

Visto e considerato che ogni mercato ha le sue logiche, l’investitore deve essere bravo a valutarlo nel modo giusto, utilizzando i parametri ad esso più appropriati.


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