La pianificazione finanziaria è il primo passo che chiunque voglia inseguire l’indipendenza economica dovrebbe compiere.
La maggior parte delle persone, però, preferisce partire a razzo verso chissà dove, senza conoscere né il traguardo, né tanto meno il percorso migliore per arrivarci.
La pianificazione finanziaria serve proprio a questo, a individuare il punto di arrivo con precisione e, di conseguenza, anche la strada più rapida e allo stesso tempo sicura per giungerci.
Abituarsi alla pianificazione finaziaria
Non vorrei aver creato un grande fraintendimento con quanto scritto fin’ora. La pianificazione finanziaria non va fatta una volta nella vita e poi chi si è visto, si è visto.
Assolutamente no! Pianificare deve diventare un’abitudine come un’altra, deve essere un processo che ti accompagna per tutta la vita.
Questo perché le tue esigenze di oggi, con ogni probabilità differiranno da quelle che avrai tra dieci anni, le quali, a loro volta, non saranno più le stesse di quelle che avrai tra trent’anni, e così via.
Pianificare non vuol dire scolpire delle regole nella pietra e attenervisi alla lettera succeda ciò che succeda. Una buona pianificazione finanziaria deve possedere un certo grado di flessibilità per adattarsi al cambiamento delle tue esigenze e del mondo circostante.
I 5 step di una buona pianificazione finanziaria
Come ti accennavo prima, molte persone saltano la fase di pianificazione, in parte perché la ritengono superflua e non vedono l’ora di mettersi in cammino verso i loro obiettivi, e in parte perché non sanno da dove incominciare per strutturarla.
Non c’è bisogno che ti dica che se parti senza sapere dove vuoi andare, quasi certamente finirai per perderti.
Se, invece, il tuo problema è quello di non sapere come si imposta una pianificazione finanziaria, non devi fare altro che continuare a leggere.
Una efficace pianificazione finanziaria prevede 5 step:
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analisi degli obiettivi;
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verifica dello stato finanziario attuale;
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valutazione delle azioni da compiere in considerazione dei punti 1 e 2;
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scelta degli strumenti ai quali affidarsi;
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monitoraggio.
Passiamo ad esaminare questi 5 punti uno per uno.
Pianificazione finanziaria – analisi degli obiettivi
Questo è davvero il primissimo passo che devi portare a termine per strutturare la tua pianificazione finanziaria.
Non conoscere con precisione i tuoi obiettivi è come non conoscere la città nella quale vuoi andare. Come fai a sapere che strada devi imboccare se non conosci la tua destinazione? Roma, Milano o Hong Kong?
Detto questo, deve esserti chiaro anche un altro concetto: non esiste un obiettivo buono e uno cattivo. La bontà o meno degli obiettivi è del tutto soggettiva. Un obiettivo può essere buono per te e non per me, o viceversa.
Allo stesso tempo, le azioni che andrai a mettere in pratica differiranno moltissimo fra loro a seconda del tipo di traguardo che ti sarai prefissato.
Vuoi crearti una pensione integrativa alla quale attingere a partire dal tuo 65esimo anno di età? Oppure desideri costruirti il capitale per acquistare una casa in montagna? O ancora, il tuo fine è quello di garantire gli studi universitari ai tuoi figli?
Questi sono soltanto tre dei mille esempi che ti potrei fare. Non posso sapere quali sono i tuoi obiettivi, ma ti assicuro che possono essere i più disparati, e che ogni tipologia di obiettivo richiede delle azioni diversi per essere raggiunto.
Pianificazione finanziaria – come sei messo?

Il secondo passo che la pianificazione finanziaria fatta come si deve richiede, consiste nel valutare la tua attuale condizione economica. Insomma, devi sapere dove ti trovi per poter organizzare il percorso che dovrà portarti a dove vorrai essere in futuro.
Per adempiere a questo secondo step non devi fare altro che budgettizare – spero vorrai perdonarmi questo termine tanto brutto quanto efficace – le tue entrate e le tue uscite.
Per pianificare il tuo futuro finanziario, devi conoscere alla perfezione da dove proviene ogni euro che ti entra in tasca e dove va a finire ogni centesimo che dalle tue tasche fugge via.
Ciò ti è indispensabile per fare una previsione sufficientemente accurata di quanti soldi ti serviranno nel prossimo futuro per mantenere il tuo stile di vita e per far fronte a quelle spese che già sai di dover affrontare (esempio: il prossimo anno ti devi sposare – Stando a La Repubblica, convogliare a nozze costa sempre di più -; tra 6 mesi ti devi trasferire in un’altra città per lavoro, ecc).
Pianificazione finanziaria – cosa fare in concreto?
Il terzo passo della tua pianificazione finanziaria consiste nel capire quali azioni concrete devi compiere conoscendo il tuo obiettivo e da dove parti.
Tornando al parallelismo con le città, se stai a Roma e vuoi raggiungere Milano, sai di poter prendere l’aereo, il treno o la macchina. Inoltre, a prescindere dal mezzo di trasporto, sai che non c’è bisogno di passare per Napoli.
Questo terzo step potrebbe apparirti banale, ma ti assicuro che non lo è per niente.
Se leggi con attenzione la metafora, vedi che di sicuro non conviene passare per Napoli – è oggettivo -, ma anche che la scelta del mezzo di trasporto dipende da diversi fattori soggettivi.
La scelta tra aereo, treno o auto potrebbe dipendere dal tempo a disposizione, dalle tue possibilità economiche, o anche da aspetti psicologici o esterni. Sei hai paura di volare non opterai di certo per l’aereo, così come non deciderai per il treno se sai che ci sarà uno sciopero dei macchinisti.
Insomma, le azioni concrete da compiere vanno ponderate con molta attenzione partendo dalle valutazioni fatte ai punti 1 e 2, e mettendole in relazione con la tua propensione al rischio (quando si parla di investire il rischio c’è sempre, è inevitabile, ma entro certi limiti può essere controllato) e con gli eventuali fattori esterni che possano avere un qualche impatto sul tuo piano.
Pianificazione finanziaria – gli strumenti adatti a te
Questo step per la buona pianificazione finanziaria potrebbe sembrarti molto simile al precedente ma in realtà lo è fino a un certo punto.
Prima abbiamo visto come capire quali azioni sono coerenti con i tuoi obiettivi, la tua condizione attuale e la tua propensione al rischio. Qui dobbiamo capire quali strumenti possono agevolarti nel tuo percorso verso la libertà finanziaria.
La scelta dello strumento più adatto a te dipende prima di tutto dall’orizzonte temporale che ti sei prefissato. Poi devi valutarne la “rischiosità” e i costi, sia in termini puramente economici, sia in termini di tempo.
Con costi in termini di tempo intendo proprio quante ore devi dedicare ai tuoi investimenti affinché questi non deraglino dal percorso previsto.
Anche questo è un aspetto non da poco. Ad esempio se lavori otto ore al giorno e te ne occorrono altre due per andare e tornare, è del tutto evidente che non puoi dedicarne altre quattro agli investimenti – anche perché dovrai pure mangiare, dormire e rilassarti di tanto in tanto!
Pianificazione finanziaria – monitoraggio
Eccoci giunti all’ultimo passo di una efficace pianificazione finanziaria: il monitoraggio.
Questo step consiste nell’osservare il processo per verificare che le decisioni prese nei primi quattro passi vengano rispettate nella realtà.
In pratica, devi vedere se tutto procede secondo i piani.
Attenzione però. Se ricordi, ti avevo detto che la tua pianificazione finanziaria dove anche essere flessibile. Ebbene, in fase di monitoraggio, potresti accorgerti che il tuo piano necessita di un qualche accorgimento.
L’accorgimento potrebbe rendersi necessario per tante ragioni, sia addebitabili al piano in sé, sia a fattori esterni che non puoi avere sotto il tuo diretto controllo.
Senza un accurato monitoraggio, potresti ritrovarti dopo anni nella situazione di accorgerti che un piccolissimo e invisibilissimo problema si è trasformato in un guaio pressoché irreparabile.
Infine, il monitoraggio ti è utile anche per implementare nel tuo piano degli strumenti che all’epoca della prima stesura ancora non esistevano.
Adesso che conosci i 5 passi per strutturare una buona pianificazione finanziaria non mi resta altro che augurarti: “Buona painificazione”!
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