Non si può non affrontare il discorso arbitraggio geografico in un sito nel quale si parla di finanza personale e investimenti.
Attraverso questo meccanismo, infatti, è possibile accelerare i tempi di raggiungimento dell’indipendenza economica, il che non è certo una cosa da poco.
In ambito strettamente finanziario, l’arbitraggio consiste nell’acquisto/vendita di un sottostante e in una contestuale operazione di segno opposto sullo stesso strumento ma in un altro mercato.
Ad esempio, compri il sottostante X sul mercato di New York a 1 dollaro e lo vendi su quello di Francoforte a 1,1 dollari. Senza alcun rischio hai guadagnato 10 centesimi.
Non strabuzzare gli occhi, questa è una cosa molto più complicata di così. Senza contare che le varie istituzioni finanziare e gli enti regolatori sono sempre all’opera per evitare che ciò sia possibile.
In ogni caso, l’arbitraggio di cui ti voglio parlare oggi è tutt’altra cosa.
Che cos’è l’arbitraggio geografico
Per arbitraggio geografico si intende il tentativo di aumentare il valore del proprio denaro sfruttando la geografia.
Se la frase che hai appena letto ti sembra un po’ contorta, non avere paura, basta un semplice esempio e tutto ti sarà chiaro e cristallino come l’acqua di ruscello di alta montagna.
Prendi il costo degli affitti. Un appartamento di 80 metri quadrati in centro a Milano costa (almeno) 1.500 euro al mese.
Lo stesso appartamento in centro ad Avellino costa circa 500 euro. Un terzo!
Hai capito cosa si intende per arbitraggio geografico? Dai, come ha raccontato anche La7, è quello che stanno facendo molti pensionati italiani trasferendosi in Portogallo…
Se guadagni 2.000 euro al mese, vivendo in centro a Milano ti restano soltanto 500 euro dopo aver pagato l’affitto, mentre ad Avellino te ne restano tre volte tanti.
Con 2.000 euro ad Avellino puoi vivere, a Milano no!
I due tipi di arbitraggio geografico
Esistono due tipologie di arbitraggio geografico:
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l’arbitraggio geografico interregionale;
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l’arbitraggio geografico internazionale.
Il primo è quello messo in atto spostandosi all’interno di uno stesso Paese, come nell’esempio che ti ho appena fatto: da Milano ad Avellino.
Il secondo, invece, si manifesta quando ci si sposta da una nazione all’altra o, addirittura, da un continente all’altro.
Arbitraggio geografico interregionale
Come accennato, si parla di arbitraggio geografico interregionale quando ci si sposta all’interno di uno stesso Paese alla ricerca di prezzi più bassi o di stipendi più alti.
Sì, perché sebbene nell’esempio io ti abbia parlato del solo costo degli affitti, l’arbitraggio geografico ha senso anche se si confronta la differente remunerazione che uno stesso lavoro può offrire in zone diverse.
Se io guadagno 1.200 euro ad Avellino, ma per lo stesso lavoro posso percepire 3.000 a Milano, capisci bene trasferendomi ci andrei a guadagnare anche dovendo sostenere una spesa ben più elevata per l’alloggio (senza contare che nessuno mi obbliga a vivere proprio in centro!)
Togliendo il lavoro dall’equazione – ipotizziamo che tu abbia delle entrate automatiche da investimento -, ecco che potresti essere indipendente economicamente ad Avellino ma non a Milano.
Ciò significa che se vuoi continuare a vivere a Milano devi anche continuare a lavorare, se invece ti piace Avellino, puoi goderti il tuo tempo senza più avere l’obbligo di sgobbare per 40 ore alla settimana (minimo).
Arbitraggio geografico internazionale
All’interno dello stesso Paese le potenzialità dell’arbitraggio geografico sono molto limitate. Nel nostro ormai mitico esempio, abbiamo trovato una grossa differenza negli affitti ma scordati di venire pagato 3.000 euro al mese a Milano per lo stesso lavoro che ad Avellino ti porta 1.200 euro. Il costo degli affitti è quello, l’ho controllato su un importante portale, ma differenze di stipendi di tale entità non esistono.
Senza contare che altri costi sono molto simili: le utenze per esempio, oppure la spesa al supermercato.
Insomma, trasferirsi all’interno dello stesso Paese rende l’arbitraggio geografico poco performante.
Cosa ben diversa, invece, accade quando decidi di spostarti in un’altra nazione o, addirittura, in un altro continente!

Nella cartina riportata in alto, ricavata dal sito numbeo.com, puoi vedere come cambia il costo della vita spostandosi da un Paese all’altro.
Le località in rosso sono quelle più care, seguite da quelle in giallo e da quelle in verde, che sono le più abbordabili.
Sul sito potrai divertiti a catalogare le località anche per costo degli affitti, dei prodotti alimentari, dei servizi e dei menu dei ristoranti.
I dati sono raccolti grazie al contributo degli utenti, quindi non vanno presi per oro colato ma come una stima abbastanza attendibile benché non scientifica.
I vantaggi di trasferirsi in un Paese meno caro
In termini di indipendenza economica, i vantaggi che potresti avere nello spostarti in un posto più economico rispetto a quello nel quali vivi ora, sono evidentissimi.
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La cosa più “sorprendente” che potrebbe capitarti è quella di accorgerti di essere già finanziariamente indipendente.
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Se non lo sei già, avrai modo di diventarlo molto più rapidamente.
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Se ti muovi in un Paese nel quale la tua professionalità è più richiesta (quindi meglio remunerata) potrai aumentare il differenziale tra entrate ed uscite.
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Senza ombra di dubbio avrai modo di vivere un’esperienza del tutto nuova, conoscere gente di culture diverse, imparare una lingua, ecc.
Arbitraggio geografico – come avvicinarsi all’indipendenza economica
Il tuo obiettivo è molto chiaro: vuoi raggiungere l’indipendenza economica.
Prima di mettere in pratica l’arbitraggio geografico, però, è bene che tu ragioni anche sugli aspetti non direttamente finanziari (che a volte potrebbero essere negativi):
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Ti allontanerai dai tuoi amici e dai tuoi famigliari, questo significa che potrebbero mancarti (per alcuni questo è il più grande vantaggio dell’arbitraggio geografico!).
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Se hai figli dovrai valutare con molta attenzione cosa offre in tenimi di istruzione il posto nel quale stai per spostarti.
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Altro elemento importantissimo è legato al livello dell’offerta sanitaria del Paese di destinazione.
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Oltre alle persone, valuta bene tutte le cose che potrebbero mancarti del tuo Paese: abitudini, ricorrenze, cibo, ecc.
Arbitraggio geografico non deve significare solo dare più valore ai tuoi soldi, ma migliorare il tuo stile di vita nel suo complesso, per cui è essenziale soppesare sia gli aspetti positivi che quelli negativi.
Arbitraggio geografico e lavoro da remoto

Se hai la fortuna di lavorare da remoto, ovvero se puoi farlo da qualunque angolo del mondo purché ci sia una decente connessione a internet, l’arbitraggio geografico è ciò che fa per te, è qualcosa che dovresti prendere in serissima considerazione.
Essendo un nomade digitale, potresti provare anche una sorta di semi arbitraggio geografico. Potresti, cioè, decidere di vivere per un periodo dell’anno nel tuo Paese di origine e per alcuni mesi in posto vantaggioso dal punto di vista dei costi – e magari anche del clima.
Arbitraggio geografico e investimenti
Se per un lavoratore da remoto l’arbitraggio geografico si presta ad essere flessibile e vantaggioso, per l’investitore lo è ancora di più.
Se, come mi auguro, stai investendo in modo serio e sostenibile allo scopo di perseguire la tua libertà finanziaria, ti consiglio di ragionare sull’opportunità di inserire il concetto di arbitraggio geografico nel tuo piano per il futuro.
Potresti accorgerti che l’indipendenza economica è molto più vicina di quanto pensavi.
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A proposito di Portogallo, una valida alternativa per andare a vivere in pensione è la Bulgaria. Lo Stato tassa allo 0% se la tua unica fonte di reddito è costituita dalla pensione statale. Oppure se hai altri redditi, vige la tassazione al 10%. Anche il reddito d’impresa è tassato al 10%. Se ti allontani da Sofia e vai in provincia, gli affitti scendono ulteriormente e con 1200 euro di pensione puoi iniziare a fare la bella vita.
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Sì, però il clima del Portogallo lo trovo più attraente 🙂
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