Parlare di soldi ai figli è fondamentale

Parlare di soldi ai figli è tabù? In effetti, i soldi e il sesso sono i due argomenti tabù più diffusi nelle famiglie italiane.

Con il passare degli anni e con l’avvicendarsi delle generazioni, questi tabù stanno diventando sempre meno rigidi ma rimangono comunque tali nella maggior parte dei casi. I genitori continuano ad avere difficoltà ad affrontare questi argomenti con i propri figli.

In questo articolo, anche considerando la mission di run2thefire.com, mi focalizzerò sul tabù denaro.

I millennials sono più aperti

Stando a una ricerca condotta negli Stati Uniti e pubblicata da USA Today, il numero dei genitori che incomincia a parlare di soldi ai figli prima che questi compiano 12 anni è raddoppiato con l’arrivo sulla scena dei genitori “millennials”.

A quanto pare, infatti, quattro giovani genitori su dieci, trattano l’argomento soldi con i figli under 12. Le generazioni precedenti che si fermavano a due su dieci.

Questa è sicuramente una buona cosa, poiché non è mai troppo presto per insegnare ai bambini come funziona il denaro. Ovvio, bisogna farlo nei modi appropriati ad ogni età.

Si insegna ciò che si conosce

Sebbene il numero dei genitori che abbatte il tabù soldi con i propri figli sia in crescita, va detto che non si può insegnare ciò che non si conosce.

Ciò, ahimè, nel caso specifico significa che questi giovani ed emancipati genitori, molto spesso, stanno fornendo ai loro bambini delle nozioni sbagliate.

La stragrande maggioranza di loro, infatti, gli sta insegnando come fare per diventare un adulto che trascorrerà tutta la sua esistenza a correre dentro la ruota del criceto.

Come mai? Non certo per cattiveria, ma solo perché sono queste le nozioni che loro stessi hanno imparato negli anni dai rispettivi genitori e, più in generale, dalla società.

Come si parla di soldi ai figli

paParlare di soldi ai figli. La tabella pubblicata da USA Today

La tabella, anch’essa pubblicata da USA Today, mostra nello specifico gli aspetti legati al denaro che i genitori affrontano con i propri figli.

Naturalmente la tabella mostra la situazione statunitense che, con ogni probabilità, è diversa da quella europea o italiana; tuttavia credo sia interessante prenderla in considerazione per ragionarci sopra, anche se di solito su queste cose “noi” siamo un po’ indietro rispetto agli USA.

Pur essendo in inglese, la tabella è di facile consultazione; non è il caso che io ti annoi spiegandola nel dettaglio.

Quali argomenti importanti mancano in quella tabella?

Non considerare i soldi un qualche cosa di sporco o addirittura demoniaco e parlarne con i propri figli sin dalla tenera età è una ottima cosa; molto meglio sarebbe parlargliene nel modo più appropriato.

Per modo più appropriato, intendo fornendogli le nozioni fondamentali per non diventare schiavi, ma intelligenti gestori del denaro.

In quella tabella, infatti, mancano degli aspetti di vitale importanza per evitare che i bambini, una volta diventati adulti, finiscano ingabbiati in una vita che li costringa a rincorrere il denaro piuttosto che a goderselo.

Vediamo quali sono questi aspetti fondamentali.

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Attività e passività

Se vuoi essere un buon genitore, devi insegnare il prima possibile ai tuoi figli l’abissale differenza che c’è tra una attività ed una passività.

I tuoi bambini dovranno imparare che non tutte le spese sono uguali, ma che ce ne sono di buone e di cattive.

In modo estremamente semplice, puoi dire ai tuoi figli che una attività è qualcosa che ti mette dei soldi in tasca, mentre una passività ce li toglie.

Comperare una casa per andarci a vivere è una passività, poiché tra tasse e spese di mantenimento e ristrutturazione toglie i soldi dalle tasche.

Al contrario, acquistare un immobile per poi affittarlo rappresenta una attività, perché con i soldi dell’affitto, dopo aver pagato tutte le spese sopraelencate, ne trarrai anche un profitto.

Ai tuoi bambini insegnerai che è di fondamentale importanza cercare di aumentare gli attivi e diminuire il più possibile i passivi.

Flusso di cassa vs. plusvalenze

Rimanendo in ambito immobiliare – è facile usare le case come metafora con un bambino – puoi insegnare ai tuoi figli la differenza che passa tra l’investire per ottenere un flusso continuo di denaro e farlo con l’obiettivo di trarre profitto da una plusvalenza.

Comprare un appartamento a una certa somma con l’intento di rivenderlo a un prezzo più alto, significa andare alla ricerca di un profitto da plusvalenza.

Prenderlo per mettetelo a reddito tramite affitto, vuol dire cercare un guadagno da flusso di cassa.

Nel primo caso, non sarai mai in pieno controllo del tuo investimento, poiché una crisi immobiliare potrebbe essere dietro l’angolo; ma anche un deprezzamento degli immobili in quel determinato quartiere o città. Insomma, investire alla ricerca di una plusvalenza, nasconde più di una insidia. Il tuo investimento potrebbe trasformarsi in una “bella” perdita.

Nel secondo caso, invece, l’affitto riscosso ogni mese ti mette al riparo da molte insidie. Certo, anche in questo caso devi saper scegliere la tipologia dell’immobile e, soprattutto, la zona nella quale prenderlo.

Se lo prendi in una zona turistica in espansione, il tuo flusso di cassa sarà pressoché certo e, molto probabilmente, anche crescente negli anni.

Evitare il debito (ma non sempre)

La tabella ci informa che alcuni genitori insegnano ai loro figli a stare lontani dai debiti e, qualora ce ne fossero, a saldarli il prima possibile.

Non indebitarsi è fondamentale. Tuttavia, anche nel caso dei debiti, si possono fare delle distinzioni tra debiti buoni e debiti cattivi.

Posto che la maggior parte dei debiti che normalmente la gente contrae appartiene ai cattivi (auto, vestiti, vacanze, dispositivi tecnologici), ve ne sono alcuni che è intelligente contrarre.

Torniamo ancora una volta a parlare di case. Prendere dei soldi in prestito per acquistare una villa in una località turistica con l’intento di affittarla ai viaggiatori non è un debito cattivo, tutt’altro!

Compro l’immobile tirando fuori di mio solo l’anticipo e mi faccio pagare le rate del mutuo dagli inquilini. Dopo X anni, avrò saldato il mutuo senza tirare fuori un centesimo ed avrò la piena proprietà di un immobile che, se la zona era buona, avrà anche visto aumentare il proprio valore.

La morale è che bisogna evitare i debiti cattivi come la peste, ma non ci si deve far spaventare dai debiti buoni.

Non c’è dubbio che soltanto una buona intelligenza finanziaria può portati a separare i debiti buoni da quelli cattivi e, soprattutto, a non farti credere buono un debito che in realtà non lo è.

Conclusione: perché è importante parlare di soldi ai figli

Insegnare ai bambini il valore dei soldi e come rapportarcisi in modo appropriato, li renderà degli adulti pienamente consapevoli e in grado di decidere da soli sulle proprie finanze.

L’ignorante finanziario dovrà per forza rivolgersi ad altri. Dovrà chiedere al consulente finanziario come e dove investire i propri risparmi, e sappiamo bene che questo lo porterà ad avere dei profitti scarsi in cambio di costi molto elevati.

Al contrario, chi ha ricevuto una buona educazione ed ha, quindi, sviluppato una buona intelligenza finanziaria, saprà da sé come impiegare in modo fruttuoso i suoi soldi. Saprà come stare lontano dai guadagni facili e come verificare la bontà di questo o quell’investimento.

Un adulto che fin dalla più tenerà età abbia ricevuto i giusti insegnamenti in ambito finanziario, tanto per fare un esempio, saprebbe riconoscere uno schema Ponzi a mille miglia di distanza.


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