Se ti è mai capitato di partecipare a un seminario incentrato su finanza e investimenti, avrai di certo notato che il numero di donne in sala era incredibilmente inferiore rispetto a quello degli uomini.
Come mai succede questo?
Semplice, perché le donne di solito sono poco attratte dal mondo degli investimenti. Lo reputano complicato e contorto, quindi noioso … e per questo lasciano fare agli uomini.
Condizionamenti sociali
Per quanto triste possa essere dover dire queste cose nel 2019, la maggior parte delle donne sono ancora condizionate dai pregiudizi sociali che le vorrebbero lasciare ancorate agli antichi stereotipi del tipo: l’uomo va a caccia e la donna accudisce la caverna.
È vero, il mondo è pieno di donne emancipate che hanno raggiunto il successo occupando posizioni apicali in quasi tutti i settori pubblici e privati, però è vero anche che molto spesso sono le stesse donne a credere che quelle che ce l’hanno fatta, o sono dotate di qualità straordinarie, o hanno dato “qualcosa” per aiutarsi a fare carriera…
Checché se ne dica, i pregiudizi verso le donne non albergano soltanto nelle credenze maschili.
Avversione al rischio
Oltre alla semplice osservazione, molti studi hanno dimostrato che l’avversione al rischio delle donne è molto più significativa rispetto a quella degli uomini.
A tale riguardo mi viene in mente un’immagine che forse c’entra e forse no; io te la descrivo e poi decidi tu.
Se mettiamo un uomo in costume davanti a uno specchio di quelli a figura intera, nella maggior parte dei casi si vedrà più aitante di quanto in realtà non sia: per dire, la pancetta gli sembra quasi una tartaruga…
Se davanti allo stesso specchio mettiamo una donna, questa si vedrà sicuramente più grassa e in generale meno attraente di quanto in realtà non è.
Traslando questi atteggiamenti dall’estetica alla finanza e agli investimenti, non ci stupisce sapere che negli uomini la convinzione di poter ottenere enormi risultati economici è molto più ampia e radicata che nelle donne.
Verrebbe quasi da pensare che le donne siano più realiste, se non fosse che entrambi gli atteggiamenti – tanto quello gradasso maschile, quanto quello fin troppo remissivo delle donne – sono sbagliati.
Eppure, le donne…
Eppure le donne sono multitasking; certamente lo sono più degli uomini, e lo dimostrano su base quotidiana.
Per convincertene, ti basta pensare alle persone che hai intorno.
Sicuramente conosci delle donne lavoratrici che dopo le canoniche otto ore in ufficio, passano dal supermercato per fare la spesa e rientrano a casa dove hanno una pila di panni da stirare, i figli da aiutare con i compiti e la cena da preparare.
I loro mariti, non sempre ma molto spesso, si limitano a tornare a casa e mettersi sul divano a guardare la TV.
Ho esagerato? Diciamo che ho volutamente estremizzato il concetto per renderlo più chiaro, però è assolutamente accertato che il multitasking femminile sia molto più avanzato ed efficiente di quello maschile.
Purtroppo, però, questa capacità di fare più cose nello stesso momento sembra annullarsi di colpo quando si chiede alle donne di occuparsi anche delle proprie finanze.
Economia sì, ma (quasi) mai fuori dalle mura domestiche
Sebbene le donne siano più, come dire, appassionate di shopping, pare che alla fine dei conti spendano meno degli uomini, oltre che meglio.
Questo potrebbe dipendere dal fatto che la donna molto spesso è l’amministratrice delegata dell’azienda “famiglia”.
È lei che va a fare la spesa e che, più in generale, si occupa del bilancio domestico. Nella maggior parte dei casi, le donne si dimostrano delle ottime amministratrici, quindi delle efficienti gestrici di denaro.
E allora, per quale motivo non fanno uscire questa loro attitudine fuori dalle mura domestiche?
Perché, in fondo, così gli è stato insegnato.
Donna, mamma, insegnante
Si insegna spiegando, indirizzando, ma soprattutto con l’esempio.
Senza alcun dubbio, le donne sono le prime (e forse più importanti) insegnanti che ognuno di noi abbia mai avuto. Sono proprio le nostre mamme ad averci fornito i primi insegnamenti, quelli sui quali abbiamo in seguito poggiato tutti gli altri.
Le donne del 2000 sono state istruite da quelle del 1950, che a loro volta erano state istruite dal quelle del 1900, ecc.

Le “insegnanti” non hanno potuto fare altro che trasmettere il loro vissuto. Ne consegue che le “allieve” hanno assorbito i comportamenti di donne appartenenti a una generazione precedente, con usi e costumi diversi dagli attuali.
La stragrande maggioranza delle donne del 1950 faceva la casalinga, per tanto le figlie hanno visto il ruolo femminile rappresentato in quel modo e fanno fatica – almeno a livello inconscio – a tirarsene fuori.
Il mondo è cambiato
Senza voler dare alcun giudizio, mi limito a far notare che il mondo è cambiato in modo radicale dal 1950 ad oggi.
Nel ’50 gli uomini andavano a lavorare e le donne accudivano la casa. Era una cosa più che naturale, anche perché, ai tempi, con uno stipendio si poteva mandare avanti una famiglia. Anzi, se lo stipendio era “buono”, ci si potevano permettere anche degli extra.
Oggi non è più così. Le famiglie monoreddito, soprattutto nelle grandi città, vivono appena sopra la soglia di povertà, per tanto le donne sono diventate lavoratrici non soltanto per il sacrosanto diritto di esserlo, ma anche per necessità.
Il mondo continua a cambiare
Dato che il mondo continua a cambiare, sarebbe opportuno che anche le donne cambiassero quanto prima il loro atteggiamento verso la finanza e gli investimenti.
È sotto gli occhi di tutti che il “posto fisso” sta diventando qualcosa di sempre più raro e la pensione sempre più un miraggio.
Ebbene, in questo contesto le donne non possono più limitarsi a insegnare alle loro figlie il diritto delle donne di andare a lavorare e di essere considerate alla pari degli uomini, ma anche a occuparsi del denaro sotto tutti i punti di vista.
Le donne di domani – ma anche gli uomini, non dimentichiamoci che le mamme insegnano tanto alle figlie femmine quanto ai figli maschi – devono essere pronte per affrontare le sfide che i continui cambiamenti in ambito lavorativo/economico gli proporranno.
Quindi, giovani donne (ma anche meno giovani), interessarvi alla finanza e agli investimenti è un dovere nei confronti di voi stesse e del vostro benessere, ma anche nei riguardi della società futura nel suo insieme.
Investimenti seri e sostenibili per un mondo migliore
Che le donne avessero un ruolo centrale nello sviluppo umano era qualcosa che avevamo sempre saputo, adesso, però, abbiamo scoperto che ne hanno uno fondamentale anche nell’ambito del benessere finanziario presente e, soprattutto, delle generazioni a venire.
Chi, se non le donne, possono insegnare ai loro bambini il valore del risparmio? Oppure l’obbligo di evitare il più possibile di ricorrere al debito,o ancora l’importanza di crearsi entrate alternative e possibilmente automatiche? Chi può insegnare la centralità dell’investimento per fare in modo che siano i soldi a lavorare per loro e non il contrario?
Chi, se non le donne, possono essere le perfette divulgatrici degli investimenti etici e sostenibili?
Io ci provo…
Come uomo mi sento in dovere di spronare le donne ad interessarsi alla finanza e agli investimenti.
Come umile divulgatore dei sani principi di una buona educazione finanziaria, mi sento nel diritto di chiedere a te, lettore maschio, di coinvolgere le donne della tua vita nella tua ricerca della libertà finanziaria; e a te, rara e preziosa lettrice, di fare altrettanto con le tue amiche, sorelle, colleghe e parenti tutte (Magari è proprio tra di voi che si nasconde la prossima Lauren Simmons ritratta nella foto di apertura. Lauren, 23 anni, è l’unica donna a lavorare come trader full-time a Wall Street).
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