Tra i sogni ad occhi aperti più ricorrenti tra gli italiani, c’è senza dubbio la casa.
Ogni giorno giovani coppie entrano in questa o quella filiale di banca per chiedere il mutuo.
Già si vedono nella loro casa da sogno, mentre cullano un bebè dentro un salone immenso.
Che bella immagine, non è vero? Peccato che il tutto sia antieconomico.
Scelta finanziariamente sbagliata

Accendere un mutuo per acquistare il proprio nido d’amore, pur essendo una delle azioni più comuni compiute dalle giovani coppie (e non solo dalle coppie, ovviamente), è finanziariamente sbagliato.
Il mutuo, infatti, legherà mani e piedi gli sposini impedendogli qualsiasi altro tipo di investimento. Precludendogli, di fatto, la possibilità di migliorare le proprie condizioni economiche.
Come sai, infatti, difficilmente una banca ti concederà un mutuo che vada a coprire l’intero ammontare del costo dell’immobile. Avrai bisogno di versare un bell’anticipo, prima che l’istituto di credito ti conceda il mutuo.
(È vero, alcune banche italiane arrivano a finanziare anche il 100% del valore dell’immobile, ma fossi in te non ne sarei così entusiasta, poiché in tal caso la tua esposizione sarebbe ancora più alta. Con “esposizione più alta”, intendo che il tuo rischio di insolvenza sarebbe più elevato – prestito più alto uguale rata più elevata o periodo più lungo; non si scappa).
Se compro, fra trent’anni avrò qualcosa…
La prima e più difficile obiezione da smontare quando si parla dell’inopportunità di acquistare casa ad uso abitativo è: “Se compro, una volta estinto il mutuo, avrò qualcosa di mio; al contrario, i soldi spesi per l’affitto se ne volano via come foglie nel cielo d’autunno”.
Al di là della metafora simil-poetica, l’idea dominante è proprio questa: se pago 500 euro di affitto per trent’anni, alla fine non avrò niente, viceversa, se li pago di mutuo, possederò la MIA casa, che rappresenta un valore: il mattone è sempre il mattone.
Vero, ma sei convinto che sia così conveniente avere qualcosa di TUO dopo trent’anni di mutuo?
Non di solo mutuo “vive” la tua casa
Presi dalla smania di possedere una casa, la stragrande maggioranza degli italiani tende a non prendere minimamente in considerazione alcuni aspetti estremamente importati.
I costi generati da un immobile ad uso abitativo non sono solo quelli dovuti alla rata del mutuo o al canone di affitto.
Come sai, le case richiedono interventi di manutenzione ordinaria di tanto in tanto e, con ogni probabilità, se consideriamo un periodo di trent’anni, anche qualche intervento di carattere straordinario.
Correggimi se sbaglio, ti pare possibile vivere in una casa per trent’anni senza ritinteggiarne mai le pareti, senza dover sostituire un rubinetto, una maniglia a una porta o che so io, un vetro, una caldaia, ecc?
Se poi la tua casa fa parte di un condominio, avrai anche le spese per la manutenzione delle aree comuni: servizio portineria, scale, ascensore; e se all’epoca dell’acquisto il tuo immobile non era nuovissimo, con ogni probabilità sarai costretto a mettere le mani nel portafoglio anche per ristrutturare la facciata e magari pure il tetto.
L’affittuario ti guarda sornione
Mentre tu, fiero proprietario dell’immobile in cui vivi, oltre a pagare mensilmente le rate del muto ti devi sobbarcare tutte quelle spese, l’affittuario si limita a pagare il suo affitto e a chiamare in causa il proprietario di casa per ogni minimo problema.
Dovrebbe esserti chiaro, adesso, che fare un raffronto rata del mutuo vs. canone di locazione è sbagliato e fuorviante.
I 500 euro di mutuo saranno pure i 500 di affitto, ma tu proprietario, a quella somma dovrai aggiungerci tanti altri euro nel corso degli anni…
Non sottovalutare la flessibilità dell’affitto
Un altro aspetto appannaggio dell’affitto, è quello relativo alla flessibilità.
Facciamo un esempio. Diciamo che quando comprasti casa sognavi di avere un figlio, poi la vita te ne ha donati tre. Ecco, molto probabilmente la casa per la quale stai pagando il mutuo (e tutto il resto) è un po’ piccola, una stanza in più ti farebbe davvero tanto comodo.
Avessi optato per l’affitto, non avresti dovuto fare altro che cercare un appartamento più grande. Da proprietario con il mutuo sul groppone, invece, prima di cambiare casa devi necessariamente vendere; molto più complicato e potenzialmente svantaggioso dal punto di vista economico.
Sei sicuro di riuscire a rivendere la tua abitazione a un prezzo uguale o superiore a quello che hai sostenuto al momento dell’acquisto?
Le variabili in gioco sono tante. Il quartiere potrebbe non aver avuto quello sviluppo che si pensava dovesse avere, o addirittura potrebbe aver subito un degrado. Il tuo immobile potrebbe valere meno – anche tanto meno – costringendoti a rinunciare alla vendita e a rimanere a vivere in una casa che somiglia sempre più a una scatola di sardine.
Per i proprietari, gli eventi negativi si trasformano in disastri
Facciamo tutti gli scongiuri di cui siamo capaci ma, purtroppo, nella vita possono anche capitare degli intoppi.
Senza voler parlare di malattie o incidenti invalidanti, basta un “banale” licenziamento per mettere con le spalle al muro chiunque si ritrovi nella condizione di avere ancora dieci o più (ma anche meno) anni di mutuo sulle spalle.
In Italia ci sono milioni di immobili che andranno all’asta nei prossimi anni; qualcosa vorrà pur dire, o no?
Certo, non è che se perdi il lavoro e stai in affitto ti metti a fare i salti di gioia, però è evidente che hai più frecce al tuo arco.
Vai a vivere in una casetta di 35mq in periferia o persino da tua suocera, e ammortizzi di parecchio l’impatto negativo della situazione.
Ancora una volta, la condizione dell’affittuario appare migliore rispetto a quella del proprietario.
Ricordi l’anticipo che sborsasti all’epoca dell’acquisto?

Fin’ora mi pare che la tua scelta di acquistare la casa per andarci a vivere con la tua famiglia non sia stata proprio il massimo. Ecco, fra un po’ sarà anche peggio.
Mi spiace dover mettere il dito nella piaga, però a questo punto devo ricordarti che all’epoca dell’acquisto sborsasti una somma non indifferente come anticipo.
Quei soldi, accantonati con il classico sudore della fronte, passarono in un nanosecondo dal tuo conto corrente a quello del venditore.
Sei sicuro di aver impiegato nel modo migliore quel denaro?
Non hai alcun dubbio sul fatto che quei soldi avrebbero potuto rendere molto di più se investiti in un’altra maniera?
Facciamo finta che quell’anticipo sia stato di 50 mila euro, quanti sarebbero diventati, oggi, dopo trent’anni, se li avessi investiti in strumenti seri e sostenibili?
Ti assicuro che non lo vuoi sapere, fidati.
Be’, se insisti te lo dico, però poi non avercela con me; ambasciator non porta pena. Diciamo che se il rendimento medio annuo del tuo portafoglio è del 7% (oggettivamente non impossibile, anzi!), dopo trentanni, calcolando l’interesse composto, avresti poco meno di 400 mila euro! Non dire che non te l’avevo detto.
Comprare casa per metterla a reddito
Acquistare un immobile, anche accendendo un mutuo, con l’idea di metterlo a reddito – e quindi crearti un’entrata passiva – è tutto un altro paio di maniche; a patto di valutare bene ogni minimo dettaglio.
Tu dici: compro e mi faccio pagare il mutuo dagli inquilini, e una volta estinto il mutuo mi ritrovo un immobile senza aver tirato fuori un centesimo (o quasi).
Stiamo parlando di tutt’altra situazione rispetto a chi compra per andarci ad abitare ma, attenzione, anche in questo caso ci sono tante cose da prendere in considerazione.
Se la tua idea è di acquistare un appartamento in periferia da affittare a una famigliola, auguri. Inizia a pregare affinché paghino regolarmente l’affitto e non ti creino troppi problemi.
Se invece stai acquistando in una località turistica, il prezzo sarà molto più elevato e devi considerare tutte le spese che dovrai sostenere per cercare i turisti, accoglierli, metterli a loro agio, fargli trovare casa sempre in ordine, ecc.
Insomma, anche in quest’ultimo caso dovrai stare molto attento e valutare tutto fin nel più piccolo particolare.
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Lol, concordo in pieno su tutto. Quando vedo i miei coetanei che si dannano per mettere da parte due spiccioli a conti fatti indebitandosi per tutta la vita e perdendosi tante cose mi viene da sorridere. Tutta quella fatica per cosa? Per essere proprietario a 60-70 anni quando sei a un passo dalla tomba? E nel frattempo non ti godi i soldi che guadagni e tiri la cinghia, per cosa? Mi fanno sorridere, sì.
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